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Nessun dorma

NESSUN DORMA

Solidare

NESSUN DORMA

Viviamo in un mondo complesso, contraddittorio, sfuggente, difficile da tenere insieme, sia a livello globale sia per quanto riguarda il nostro limitato quotidiano. La paura rischia di paralizzare, di spingerci a voltarci dall’altra parte, a chiudere gli occhi e la bocca, a isolarci, proprio quando sappiamo che ci farebbe bene stare con gli altri, parlare, scambiare pensieri e opinioni.
Proprio perché consapevoli che il silenzio e l’indifferenza possono essere molto pericolosi, apriamo questo spazio per farlo diventare un luogo dove far confluire spunti di riflessioni per migliorare le nostre relazioni e per contrastare il manifestarsi di nefaste derive che minacciano la democrazia, i diritti civili e la pace sociale, nel segno di una diversità che può solo arricchirci.

ARTICOLI

Due papà, due mamme. Quali riflessioni per sfatare i pregiudizi verso le famiglie e le genitorialità omosessuali.

MUSICA

LA LIBERTÀ è una canzone di Giorgio Gaber il cui focus non è "lo straniero" ma comunque parla della libertà che viene costantemente ristretta. 
Voglio essere libero, libero come un uomo / Vorrei essere libero come un uomo
Come un uomo appena nato / Che ha di fronte solamente la natura
Che cammina dentro un bosco / Con la gioia di inseguire un'avventura
Sempre libero e vitale / Fa l'amore come fosse un animale
Incosciente come un uomo / Compiaciuto della propria libertà
La libertà non è star sopra un albero / Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero / Libertà è partecipazione
Vorrei essere libero come un uomo / Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
E che trova questo spazio / Solamente nella sua democrazia
Che ha il diritto di votare / E che passa la sua vita a delegare
E nel farsi comandare / Ha trovato la sua nuova libertà
La libertà non è star sopra un albero / Non è neanche avere un'opinione
La libertà non è uno spazio libero / Libertà è partecipazione
Vorrei essere libero come un uomo / Come l'uomo più evoluto
Che si innalza con la propria intelligenza / E che sfida la natura
Con la forza incontrastata della scienza / Con addosso l'entusiasmo
Di spaziare senza limiti nel cosmo / E convinto che la forza del pensiero
Sia la sola libertà / La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche un gesto o un'invenzione / La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione / La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone / La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione / La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone / La libertà non è uno spazio libero / Libertà è partecipazione

CINEMA

L' EUROPA DELLA VERGOGNA, commento di Vittorio Lingiardi al film EUROPA.
Oltre il confine bulgaro, Kamal, ragazzo iracheno sulla rotta balcanica, non trova la promessa di una vita nuova, ma biondi cacciatori di migranti. Non chiedono passaporti, non guardano in faccia: sparano per ammazzare. È questa la prima cosa che Kamal conosce dell’Europa. Come un capriolo braccato si rifugia nel bosco e lì, per un’ora, grazie alla bravura del regista Haider Rashid e dell’attore Adam Ali, noi siamo il suo corpo, il suo respiro, la sua grazia ferita e silenziosa. Dopo aver visto questo film sarà difficile pronunciare la parola migrante senza pensare a Kamal. Sarà difficile pronunciare la parola Europa senza provare vergogna. Sapendo che è nel corpo che si manifesta la paura, Rashid gira un film quasi senza dialoghi ma proprio per questo di piena intensità comunicativa. Noi ascoltiamo quello che Kamal ascolta: i soldi che frusciano, i cani che abbaiano, l’acqua del ruscello, un elicottero che sorvola la zona, gli animali del bosco. Rashid ha definito il suo film «un thriller con una coscienza» e infatti lo guardiamo in pieno engagement fisico, immedesimati affettivamente, afferrati dalla suspense, dal cosa succederà adesso. Girato per accendere i neuroni specchio, Europa  arriva alla mente perché attraversa il corpo, quello spaesato di Kamal che la macchina da presa mai abbandona, disperato e tenero, fino a farlo diventare nostro. Je est un autre. La fuga è interrotta da brevi momenti sacri di intimità: Kamal a una fonte che si lava i piedi, Kamal che intona tra sé una nenia materna fiera e struggente. Quello che vediamo in Europa avviene ogni giorno centinaia di volte alle frontiere, in ogni tentativo di passaggio, di sbarco. Se corpo è la prima parola del film, la seconda è infatti confine. Il cui superamento potrebbe essere un inizio dopo il trauma mentre spesso ne è la continuazione, il prima nel dopo.

VIDEO

Amore dimmelo è un filmato dell'Agedo, Associazione genitori di omosessuali, sui turbamenti che suscita nei genitori la rivelazione che il proprio figlio è omosessuale. Di qualche anno fa anche un toccante film sullo stesso argomento: Due volte genitori.

PSICOLOGIA

Nicola Perrotti è un eccellente esempio di un modo di vivere la psicoanalisi come mezzo per alleviare le sofferenze e “un’arma di verità per combattere le repressioni della società e il conformismo”; nel pensiero di Nicola Perrotti la liberazione dell’uomo dalle sue schiavitù sociali ed economiche è il perfetto equivalente della liberazione dell’animo dalle sue schiavitù psichiche.
Nello scritto del 1947, “Problemi psicologici del popolo italiano”, Nicola Perrotti analizza dal punto di vista psicoanalitico le manifestazioni psicologiche più evidenti del popolo italiano affermando come lo stato generale di inquietudine, ansia, di vera “angoscia per il domani” domini tutto il quadro psicologico della nazione italiana nell’immediato dopoguerra:
“Abbiamo fondate ragioni per ritenere che comprendere un fatto sociale significhi interpretare la specifica reazione psicologica di un popolo di fronte ad una determinata situazione, giacché è proprio l’elemento psicologico che caratterizza un fatto sociale, essendo il solo fattore variabile nei confronti delle ferree leggi della natura e dell’economia.” 
L’angoscia, substrato psicologico sul quale si innesta la maggior parte delle reazioni e delle passioni del popolo italiano, sembra derivare naturalmente dall’incertezza, il bisogno di doversi garantire contro il futuro e di costituirsi una specie di “assicurazione contro l’angoscia”, portando i più a lottare per un posto qualsiasi, anche degradante, purché sicuro.
Uno scenario di nevrosi collettiva in cui:
“il solo rimedio efficace sarebbe che il popolo italiano divenisse cosciente dello stato reale delle sue difficoltà psicologiche e delle cause profonde, vicine e lontane, che le hanno determinate (…) il solo mezzo che io vedo possibile per tentare di aiutare nella guarigione il popolo italiano è quello d’istituire un “servizio sociale”, fondato sulla psicologia e animato da vero afflato umano (…) che esprima veramente lo sforzo sociale coordinato e sia cosciente della funzione da compiere, di rimuovere, cioè, le cause sociali e personali del bisogno, della depressione e della nevrosi, per rendere tutti liberi di seguire il proprio destino. A questo scopo sarà anche utile istituire un’attiva ed intelligente propaganda psico-pedagogica per rappresentare in modo efficace i pericoli ai quali il popolo, in quanto collettività, e gli individui isolati, sono esposti, e le cause che determinano questi pericoli.”
Nicola Perrotti (1932), L’Io legato e la libertà, Casa Editrice Astrolabio, 1989 Roma

La suggestione risulta essere una comunicazione che conduce all’accettazione convinta delle idee comunicate, attivando l’inibizione delle facoltà critiche, come una paralisi delle proprie facoltà d’ideazione. Dal punto di vista psicoanalitico la suggestione è un processo inconscio di natura affettiva (libidica) in cui il soggetto mette al posto del proprio Super-Io, l’ipnotizzatore, il quale risveglia l’immagine del Padre. Più specificatamente l’operatore della suggestione non agisce su tutto il Super-Io, ma soltanto su una sua parte (…) determinando una disgregazione del Super-Io del soggetto, inibendone la funzione di critica ed esaltando l’immagine del Padre: disgregazione che conduce ad un ritorno di libido nell’Io e ad un rinforzo del narcisismo. Alla formazione del Super-Io dobbiamo in gran parte la funzione dell’esame di realtà e perciò del nostro pensare scientificamente e criticamente. È facile comprendere che quando questa funzione viene a mancare si debba avere un ritorno al pensiero infantile, primitivo, che è un pensare per immagini, dove esse sono la realtà.
Nicola Perrotti (1932), “Relazione alla seduta della Società Psicoanalitica Italiana del 10/2/1932” in L’Io legato e la libertà, Casa Editrice Astrolabio, 1989 Roma.

STATELESS

Chi è davvero lo straniero? Il profugo, ma anche chi soffre di una malattia mentale e chi non si adegua al sistema, appellandosi al senso di umanità quando burocrazia e regole non scritte vanno in un'altra direzione. Ne parla Stateless, una serie ambientata in un centro di detenzione per migranti in Australia dove si incontrano un profugo afgano in cerca di asilo, una donna australiana psicologicamente fragile, un sorvegliante che fatica a entrare nel suo ruolo e una funzionaria inviata a mettere ordine.

LIBRI

Un delizioso libro per bambini STRANO...STRANISSIMO! sull'accoglienza e la curiosità contrapposte alla diffidenza e al pregiudizio.

5 per 1000

La solidarietà che non costa

Con il cinque per mille ci aiuterai a incrementare il numero delle prestazioni gratuite per le persone in grave difficoltà psicologica ed economica.
Non ti costa niente e ci aiuterai a offrire un aiuto non solo a chi può permetterselo.

Cod. Fisc. 04917500961

Solidare, società cooperativa sociale ONLUS

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