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Libri

Altre famiglie

Solidare

Altre famiglie

 

Intervento di Chiara Saraceno
https://www.youtube.com/watch?v=o8AEO79qlfo

La famiglia “inconcepibile", di Vittorio Lingiardi, Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica, “Sapienza” Università di Roma

Le famiglie conoscono, e hanno sempre conosciuto, geometrie variabili: nucleari, adottive, monoparentali, ricombinate, omogenitoriali, allargate, ricomposte, ecc. Le trasformazioni culturali, tecniche e sociali implicano nuove definizioni anche del concetto di genitorialità. La non obbligatorietà dei vincoli che legano sessualità, concepimento e genitorialità ci porta a pensare che la famiglia non è solo un prodotto “naturale”, ma è anche, e soprattutto, il risultato di un legame affettivo e sociale. La psicoanalisi è chiamata ad aprire orizzonti laddove calano cortine e a promuovere pensieri che ci aiutino a riflettere sui significati e le complessità delle relazioni e dei desideri umani. (Il Pensiero Scientifico Editore, Infanzia e Adolescenza, 2013)

 

Albi illustrati

Solidare

Albi illustrati

“Strano, stranissimo!” di Michele Ferri e Roberta Pucci, Artebambini 2019

Quando si arriva in un posto che non si conosce, può capitare di sentirsi estranei, anzi strani, stranissimi. Ma lo siamo veramente o sono gli altri a farci sentire così? Flip, uccellino da sempre curioso del mondo, incontrerà colori mai visti, suoni insoliti, forme inaspettate, situazioni dove la normalità è sempre alla ricerca di un nuovo equilibrio. Finché qualcosa finalmente cambia...

 “La mia grande famiglia” di Joe Lyward, Topipittori 2017

 Che cos’è una famiglia? Prima o poi tutti, nel tentativo di capirlo, ci siamo persi nei meandri delle parentele, cercando di capire chi è prozio e chi suocero, cos’è un genero o una nuora, chi ha sposato chi, e chi invece appena venuto alla luce, immediatamente diventa zio o nipote di qualcun altro. Il piccolo protagonista di questo libro esilarante accompagnato da un paziente papà cerca di arrampicarsi sul proprio albero genealogico, affrontando di ramo in ramo il complicarsi delle geometrie famigliari, felice di sentirsi parte di un universo tanto grande, vivo e affollato. Fino a un epilogo tenerissimo, che degli affetti mette in luce la calda semplicità.

 

Suzy Lee

L’onda

L’onda

In questo albo la storia è narrata attraverso le immagini, il libro non ha parole ma genera suoni: talvolta silenziosi e timidi talvolta ruggenti e incalzanti, talvolta malinconici e paurosi, talvolta caldi e rassicuranti. Il silent book lascia spazio all’attesa, allo sguardo silenzioso e stupito che cerca i suoi significati. Leggerlo insieme ad un bambino allena nell’adulto la capacità di trovare un equilibrio tra il silenzio condiviso e la ricerca di parole. La storia evoca una danza relazionale tra la protagonista e l’altro”.

Una bambina arriva con la mamma in spiaggia la saluta e si dirige verso l’acqua, dietro di lei un gruppo di gabbiani che, come fossero suoi prolungamenti, ne fanno risuonare i movimenti fisici ed emotivi. La bambina incuriosita guarda il mare ma non sa se avvicinarsi, arriva un’onda indietreggia poi si fa coraggio e tenta di spaventarla. L’onda non si ferma non si vuole calmare, la bambina audace osserva e prova ad avvicinare una mano, tocca l’acqua con il piede mentre con il braccio teso sembra volerla tenere a bada. Salta nell’onda sempre più forte i gabbiani con lei si divertono, l’azzurro del mare la colora. All’improvviso arriva un’onda più grande così fugge via spaventata, è indispettita la sfida e le fa una pernacchia. L’onda si rialza mostra tutta la sua forza e la travolge. La bambina è tutta zuppa ma trova dei tesori, quello che l’onda le ha lasciato ritirandosi: conchiglie e stelle marine che corre a mostrare alla mamma.

Il libro si apre mostrando le sue due parti ben delimitate dalla riga centrale, il limite, che divide i fogli i colori e i luoghi; quello abitato dalla bambina conosciuto e rassicurante dove l’unico colore che si mischia al bianco è il nero del carboncino e quello perturbante misterioso e non conosciuto del mare con le sue sfumature di blu e d’azzurro. La bambina troverà dentro di lei la spinta per avvicinarsi al mare e lasciarsi piacevolmente contaminare dalle sue tinte, in lontananza la mamma che la affianca fiduciosa con il suo pensiero nell’esperienza dell’incontro.

Stanotte era il vento padrone del mondo 
l’ho visto smontare nuvole e rose
aizzare camini fare ribelli
le cose già morte
Stanotte ero il vento
e anche una foglia
volevo soffiare e invece tremavo
dormivano tutti io sola
tremavo ma poi ho provato
in silenzio a cantare
cantare più forte del canto mannaro
E l’ho rincorso e l’ho preso per mano
E finalmente l’ho portato a dormire.

Giusi Quarenghi

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Solidare, società cooperativa sociale ONLUS

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